E’ possibile effettuare il download del documento FAQ – aggiornate 09_03_22.pdf
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Possono accedere alle agevolazioni:
• Piccole e microimprese, costituite ed iscritte nel Registro delle Imprese della CCIAA, competente per il territorio da almeno 12 mesi antecedenti alla data di pubblicazione dell’Avviso sul BURC (27/12/2021);
• Liberi professionisti, titolari di Partita IVA da almeno 12 mesi antecedenti la data di pubblicazione dell’Avviso sul BURC (27/12/2021).
No, possono presentare la Domanda solo le Piccola o Micro imprese iscritte al 27/12/2020 al Registro delle Imprese della CCIAA competente per il territorio.
Al fine di verificare il possesso del requisito di ammissibilità relativo alla costituzione o alla titolarità della Partita IVA da almeno 12 mesi, si evidenzia che l’Avviso è stato pubblicato sul BURC n. 118 del 27/12/2021, quindi sono ammissibili le imprese costituite e i liberi professionisti in possesso della Partita IVA in data antecedente al 27/12/2020.
Si, un’impresa inattiva può partecipare purché rientri nei requisiti di cui all’articolo 5 dell’Avviso. Tuttavia per superare la verifica di ammissibilità di cui all’articolo 12.2 dell’Avviso devono essere indicati i dati reddituali relativi all’anno 2019 o 2020 (a scelta). In assenza di tali dati, tale verifica non sarebbe superata dall’impresa proponente.
L’articolo 5 dell’Avviso recita che i proponenti devono esercitare un’attività economica non esclusa ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013. Al fine di verificare l’appartenenza dell’impresa richiedente ad una delle attività ammissibili, si farà riferimento al codice ATECO primario/prevalente dell’unità locale in cui si realizza l’intervento rilevato dalla visura camerale.
No, le imprese agricole con codice ATECO 01 non possono partecipare.
Si, purché esercitino un’attività economica e siano regolarmente iscritte nell’apposita sezione del Registro delle Imprese presso la CCIAA competente e rispettino i requisiti di cui all’articolo 5 dell’Avviso.
Si, purché rispetti i requisiti di cui all’articolo 5 dell’Avviso.
Si, purché rispetti i requisiti di cui all’articolo 5.
Nella Domanda di agevolazione è previsto un apposito campo, da compilare, relativo al codice ATECO che si intende attivare (che non deve essere escluso ai sensi del Reg. UE 1407/2013). La verifica dell’attivazione del Codice Ateco sarà effettuata in sede di Richiesta del I Stato di Avanzamento Progetto, di cui all’articolo 15 dell’Avviso.
No, è necessario indicare nel piano progettuale la sede in cui si intende realizzare l’investimento (sempre nell’ambito del territorio regionale campano).
No, se si svolge esclusivamente una attività economica esclusa dal Reg. UE 1407/2013 non è possibile presentare la Domanda di agevolazione, poiché viene meno il requisito di ammissibilità previsto dall’articolo 5 dell’Avviso.
E’ possibile presentare la domanda. Tuttavia, entro la data di richiesta del I Stato di Avanzamento Progetto, è necessario inviare tutta la documentazione atta a comprovare la disponibilità, l’apertura e l’operatività dell’unità locale in Campania, così come previsto dall’articolo 5 dell’Avviso e fermo restando il rispetto del Reg. UE 1407/2013 in relazione ai settori ammissibili.
Si, è possibile presentare un programma di spesa riferito al codice ATECO secondario risultante dalla visura, purché il codice ATECO primario/prevalente dell’unità locale in cui si realizza l’intervento sia comunque ammissibile (articolo 5 dell’Avviso). Le spese previste devono essere strettamente necessarie e funzionali al ciclo produttivo e a servizio esclusivo dell’attività oggetto delle agevolazioni.
E’ possibile presentare la Domanda se l’impresa/libero professionista sia in possesso dei requisiti di ammissibilità di cui all’articolo 5 dell’Avviso. Inoltre, i proponenti, all’atto della presentazione della domanda, si impegnano ad attivare la nuova unità entro la data di Richiesta del I Stato di Avanzamento Progetto ed entro tale data dovranno presentare tutta la documentazione atta a comprovare la disponibilità, l’apertura e l’operatività di tale unità locale in Campania, così come previsto dall’articolo 5 dell’Avviso e fermo restando il rispetto del Reg. UE 1407/2013 in relazione ai settori ammissibili.
Sono ammissibili tre tipologie di interventi da realizzare sul territorio della Regione Campania:
– DIGITALIZZAZIONE E INDUSTRIA 4.0, investimenti materiali e immateriali a sostegno dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione produttiva per la transizione 4.0;
– SICUREZZA E SOSTENIBILITÀ SOCIALE E AMBIENTALE, investimenti finalizzati ad accrescere la performance ambientale e sociale dell’impresa garantendo la salute e la sicurezza degli operatori;
– NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI, investimenti tesi alla riorganizzazione dei processi aziendali attraverso l’introduzione di nuove soluzioni gestionali, di impianti e attrezzature volti a aumentare la produttività e la performance economica.
No, è necessario scegliere una sola tipologia di intervento tra le tre indicate all’articolo 6 dell’Avviso. Si precisa che la scelta dell’intervento non incide sull’ammissibilità delle spese, ma determina solo l’attribuzione dei relativi punteggi come previsto dall’articolo 12.1 dell’Avviso.
– Impianti e macchinari;
– Opere di impiantistica, funzionali all’installazione dei beni di cui al punto precedente. Tali spese sono ammesse nel limite del 10% dell’investimento complessivo ammissibile;
– Servizi reali di tipo gestionale, tecnologico, organizzativo, commerciale, produttivo e finalizzato al miglioramento delle performance ambientali e/o sociali e del posizionamento competitivo. Tali spese sono ammesse nel limite massimo del 30% dell’investimento complessivo ammissibile.
– Certificazioni ISO14001, ISO50001, EMAS, ISO9001 e altre certificazioni;
– Software, sistemi, piattaforme, applicazioni e programmi informatici funzionali alle esigenze gestionali e produttive dell’intervento;
– Spese amministrative, spese per studi di fattibilità, oneri per il rilascio di attestazioni tecnico-contabili e garanzie a copertura della restituzione del finanziamento previsto dall’Avviso. Tali spese sono ammesse nel limite massimo del 10% dell’investimento complessivo ammissibile.
I beni devono essere nuovi di fabbrica, strettamente necessari e funzionali al ciclo produttivo e a servizio esclusivo dell’attività oggetto delle agevolazioni.
No, le spese per la redazione della Domanda di ammissione alle agevolazioni non rientrano tra le spese ammissibili. In ogni caso le spese ammissibili sono esclusivamente quelle sostenute dopo la presentazione della domanda.
L’Avviso pubblico prevede che “Sono altresì ammissibili le attrezzature che completano le capacità funzionali di impianti e macchinari”. Si ritiene quindi che siano ammissibili gli arredi da considerarsi quali attrezzature funzionali e necessarie ad uno dei tre investimenti previsti (“Digitalizzazione e Industria 4.0”, “Sicurezza e sostenibilità sociale e ambientale” e “Nuovi modelli organizzativi”). L’acquisto di arredi non funzionali non è invece ammissibile. Le spese relative agli arredi, se rispettano tale requisito, sono da ritenersi ammissibili nella voce a) di cui all'articolo 7 dell'Avviso (senza punteggio aggiuntivo se non rientranti nell'Allegato A ex L.232/2016). Sono sempre esclusi gli arredi di mero abbellimento.
Le spese ammissibili sono quelle strettamente funzionali all’esercizio dell’attività e ad uso esclusivo dell’intervento oggetto delle agevolazioni. Le spese relative all’impianto fotovoltaico se rispettano tale requisito, sono da ritenersi ammissibili nella voce a) di cui all’articolo 7 dell’Avviso, i relativi lavori rientrano alla voce b) nel limite del 10% dell’investimento complessivo ammissibile.
Si, teoricamente è possibile, ma bisogna verificare che un programma di spesa, così specifico, sia sufficiente a raggiungere la soglia minima di punteggio di cui all’articolo 12.1 dell’Avviso.
Si, è possibile presentare una domanda avente ad oggetto esclusivamente investimenti immateriali. Si segnala altresì, che gli stessi verranno finanziati nel limite massimo delle percentuali previste dall’articolo 7 dell’Avviso e che un investimento, così specifico, incide sull’attribuzione dei punteggi previsti dai criteri di selezione di cui all’articolo 12.1 dell’Avviso.
Tali spese sono ammissibili, ma non trattandosi di beni relativi alla categoria 4.0, il relativo punteggio previsto dai criteri di selezione di cui all’articolo 12.1 dell’Avviso non viene attribuito.
Il dettaglio dei beni, di cui agli Allegati A e B Industria 4.0 della L.232/2016, è riportato in allegato all’Avviso pubblicato sul BURC n.118 del 27/12/2021 e sul sito di Sviluppo Campania.
Le spese ammissibili sono quelle strettamente funzionali all’esercizio dell’attività e ad uso esclusivo dell’intervento oggetto delle agevolazioni. Le spese relative all’acquisto di automezzi sono ammesse solo nel caso in cui questi siano strettamente funzionali all’esercizio dell’attività e ad uso esclusivo dell’intervento oggetto delle agevolazioni. L’ammissibilità dei mezzi di trasporto targati dipende, quindi, dalla tipologia di attività e dalla tipologia di automezzo. Si precisa che non sono ammissibili spese per automezzi ad uso promiscuo, inoltre gli automezzi devono essere destinati esclusivamente al trasporto delle cose (materiali, attrezzature, etc.) e, in generale, non sono ammissibili le spese per autoveicoli, anche se immatricolati come autocarro.
Nel settore del trasporto di merci su strada per conto terzi è escluso l’acquisto di automezzi (Reg. UE 1407/2013) ed il limite massimo del contributo de minimis ottenibile, in tre anni, è pari a 100mila Euro.
Si, sono ammissibili tali costi.
Sono ammissibili le spese per altre certificazioni così come esplicitato all’articolo 7 lett. c) e all’articolo 12.1 indicatore 2.4. Si ricorda che l’articolo 7 dell’Avviso prevede che tutte le spese devono essere coerenti agli interventi ammissibili, strettamente necessarie e funzionali al ciclo produttivo e a servizio esclusivo dell’attività oggetto delle agevolazioni. Comunque tutte le spese ammissibili devono essere realizzate nell’unità locale oggetto dell’intervento.
Le spese amministrative sono espressamente connesse alla acquisizione delle garanzie e, più in generale, alle spese necessarie alla corretta realizzazione dell’intervento finanziato. Si precisa che sono ammissibili solo le spese sostenute dopo la presentazione della domanda e che tutte le spese devono essere adeguatamente rendicontate.
No, le spese per i lavori di ristrutturazione non sono ammissibili. Sono solo ammissibili opere di impiantistica, nel limite del 10% dell’investimento complessivo ammissibile, connesse all’installazione dei impianti e macchinari di cui all’articolo articolo 7 dell’Avviso.
I beni agevolati non possono essere trasferiti, né alienati o destinati a usi diversi per i 3 anni successivi al completamento del programma di investimento.
Sì, purché il sito sia legato alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa.
Le agevolazioni di cui all’Avviso FRC non sono cumulabili con altri aiuti pubblici concessi per le medesime spese ammissibili, incluse le agevolazioni concesse sulla base del Regolamento de minimis, come da articolo 10 dell’Avviso. Si precisa, in ogni caso, che le spese ammissibili sono esclusivamente quelle sostenute dopo la presentazione della domanda di agevolazione e che le fatture presentate, per la Richiesta di Stati di Avanzamento Progetto, devono riportare esclusivamente la dicitura prevista dall’articolo 15 dell’Avviso, quindi non sono ammesse fatture che siano state già oggetto di altre agevolazioni, compreso il Credito d’imposta 4.0. Per quanto attiene la cumulabilità di altri strumenti agevolativi si deve fare riferimento alla normativa di tali strumenti.
Le agevolazioni di cui all’Avviso FRC non sono cumulabili con altri aiuti pubblici concessi per le medesime spese ammissibili, incluse le agevolazioni concesse sulla base del Regolamento de minimis, come da articolo 10 dell’Avviso. Si precisa, in ogni caso, che le spese ammissibili sono esclusivamente quelle sostenute dopo la presentazione della domanda di agevolazione e che le fatture presentate per la Richiesta di Stati di Avanzamento Progetto devono riportare esclusivamente la dicitura prevista dall’articolo 15 dell’Avviso, quindi non sono ammesse fatture che siano state già oggetto di altre agevolazioni.
Ai fini della verifica si fa riferimento al concetto di impresa unica così come previsto dall’articolo 10 dell’Avviso.
Il periodo di riferimento è relativo al triennio antecedente la data di presentazione della Domanda di agevolazione.
Il programma di spesa deve essere compreso tra un importo minimo di € 30.000,00 e un importo massimo di € 150.000,00; quindi l’importo dell’investimento complessivo non può superare € 150.000.
Le agevolazioni sono concesse, a titolo di de minimis, nella forma di strumento finanziario misto, a copertura del 100% del programma di spesa ammissibile e ripartite come segue:
– 50% delle spese ammissibili, a titolo di contributo a fondo perduto;
– 50% delle spese ammissibili, a titolo di finanziamento a tasso zero.
La durata complessiva del finanziamento è di 6 anni comprensivo di 12 mesi di differimento (1 anno di preammortamento) decorrenti dalla data di erogazione dell’anticipazione.
Sono previste 20 rate trimestrali posticipate a quote capitale costanti (ammortamento italiano) con un tasso di interesse pari a 0.
Le domande potranno essere inviate a partire dalle ore 12:00 del giorno giovedì 10/02/2022 fino alle ore 12:00 del giorno lunedì 14/03/2022.
Esclusivamente on-line accedendo alla piattaforma informatica tramite la URL: incentivi.sviluppocampania.it
La persona che compila la domanda e appone la firma digitale deve essere il titolare/legale rappresentante dell’impresa richiedente (impresa singola, Consorzio o Società Consortile) unicamente attraverso identità digitale (SPID o CNS), intestata al soggetto richiedente. Non è possibile delegare soggetti terzi alla presentazione della domanda. La Domanda deve essere firmata digitalmente dal titolare/legale rappresentante dell’impresa richiedente esclusivamente con firma Cades.
L’autenticazione SPID è di livello 2: username e password + codice temporaneo di accesso OTP.
La firma digitale dovrà essere esclusivamente di tipo Cades rilasciata da un ente accreditato, secondo le istruzioni indicate in piattaforma, pena l’inammissibilità.
La firma digitale deve essere apposta utilizzando dispositivi conformi alle regole tecniche previste in materia di generazione, apposizione e verifica delle firme elettroniche avanzate, qualificate e digitali.
Non saranno accettate altre modalità di firma digitale diverse dalla firma Cades.
Sì, nella domanda bisogna indicare un indirizzo PEC Aziendale a cui Sviluppo Campania invierà tutte le comunicazioni. In sede di registrazione l’indirizzo email da utilizzare deve essere obbligatoriamente una PEC Aziendale valida, diversamente l’iscrizione non sarà valida e si dovrà procedere con una nuova registrazione.
No, non sono previste dichiarazioni o allegati in aggiunta al modulo di domanda. La Domanda è resa nella forma di autocertificazione, ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 e ss.mm.ii.
Non sono previsti altri allegati né ulteriore modulistica, oltre la Domanda di agevolazione.
No, ciascuna impresa o professionista può presentare una sola domanda di accesso all’agevolazione a prescindere dalla tipologia di intervento prevista.
In caso di errore nella compilazione della domanda, dopo averla inviata, sarà possibile fino alle ore 12:00 del giorno 14 marzo 2022, presentare una nuova Domanda alla quale sarà attribuito un nuovo Codice identificativo che annullerà quello precedentemente attribuito.
Il fac-simile di domanda è reperibile al link: https://www.sviluppocampania.it/2022/01/20/fondo-regionale-per-la-crescita-campania-frc-pubblicazione-modelli-domande-di-agevolazione/
No, la procedura è tutta digitale.
Deve cliccare su SI.
Il riferimento alle voci di spesa indicate trova corrispondenza nel modulo di domanda reso disponibile, in forma di fac-simile, sul sito di Sviluppo Campania il 20 gennaio 2022. Tali voci fanno riferimento alle spese ammissibili di cui all’articolo 7 dell’Avviso.
L’obbligo è relativo al pagamento di tutte le imposte e tasse a carico dell’impresa. Al momento della presentazione della domanda, il rispetto di tale obbligo viene autocertificato, in seguito Sviluppo Campania provvede a verificare la veridicità di quanto dichiarato.
Circa due mesi. L’esito della valutazione viene comunicato via PEC entro 60 giorni dalla data di presentazione della Domanda. I tempi possono essere più lunghi in presenza di motivi ostativi o in caso di richiesta di informazioni, precisazioni, chiarimenti e documenti necessari al fine del suo completamento.
La procedura valutativa prevista è a “graduatoria”, in coerenza con i principi di cui all’articolo 5, comma 2 del D.Lgs. 123/98. Sviluppo Campania, dopo il termine di chiusura per la presentazione delle Domande, pubblicherà l’elenco delle Domande, ordinato in maniera decrescente, sulla base dei punteggi previsti e assegnati come da art. 12.1 dell’Avviso. Tale elenco ed i relativi punteggi si basano sulle informazioni dichiarate in Domanda. L’inserimento in tale elenco non costituisce titolo alcuno per l’ammissione alle agevolazioni, ma esclusivamente ordine prioritario per l’avvio della verifica di ammissibilità,
Tale verifica è effettuata attraverso il calcolo del rapporto che, a pena di inammissibilità della Domanda, deve essere almeno pari a 0,8 ed avrà al numeratore il cash flow, derivanti dalla somma dei dati della dichiarazione IRAP o, per quelli non dovuti a quest’ultima, dai dati della dichiarazione dei redditi, da riportare e compilare in domanda, e, al denominatore, l’importo delle rate relative ai finanziamenti a carico del beneficiario che insistono sull’annualità 2024, al quale sarà sommata la rata annua del finanziamento richiesto in domanda.
I dati da inserire sono quelli relativi ai finanziamenti che insistono sull’annualità 2024, compresi i canoni di leasing. Devono essere esclusi i finanziamenti di natura personale, come i mutui casa personali oppure debiti non inerenti all’attività di impresa e professionali.
Si, per le imprese che si dichiarano femminili e/o giovanili sarà prevista una priorità di punteggio pari a 5 punti per ognuna delle tipologie previste. Il requisito deve essere posseduto alla data di presentazione della domanda. In sede di presentazione di Stati di Avanzamento Progetto si procederà alla verifica dei dati dichiarati in domanda. Sviluppo Campania procederà alla revoca delle agevolazioni concesse ai sensi della Legge n. 241/90, in caso di esito negativo di tali verifiche.
Si, il punteggio relativo al criterio di priorità “ricadute occupazionali” può essere attribuito.
Si, il beneficiario si impegna a non effettuare licenziamenti in caso di assunzioni successive alla presentazione della Domanda.
L’erogazione delle agevolazioni avviene, su richiesta del beneficiario a Sviluppo Campania, a titolo di anticipazione e in un’unica soluzione, esclusivamente su un conto corrente vincolato e regolato da apposita Convenzione, per un importo pari al 100% del programma di spesa ammesso. La Richiesta di erogazione dell’anticipazione dovrà avvenire entro 30 giorni dalla sottoscrizione del Contratto di agevolazione.
Si, è necessario aprire un conto corrente vincolato e garantito da pegno presso una banca convenzionata ed il pegno è costituito attraverso un apposito atto sottoscritto dal beneficiario. La caratteristica di tale conto è che il saldo attivo, cioè le somme erogate a titolo di anticipazione da Sviluppo Campania, è costituito in pegno regolare in favore di Sviluppo Campania, a garanzia della corretta realizzazione del programma di spesa ammesso alle agevolazioni.
Il beneficiario è tenuto ad aprire esclusivamente un conto corrente vincolato, così come regolato da apposita convenzione stipulata tra Sviluppo Campania e ABI territoriale campana.
L’unico importo che dovrà versare sul conto corrente è esclusivamente quello relativo all’IVA, come previsto dall’articolo 15 dell’Avviso.
Le somme erogate a titolo di anticipazione, saranno disimpegnate a seguito di presentazione di apposite Richieste corrispondenti a Stati di Avanzamento Progetto (SAP), previa verifica delle informazioni e dichiarazioni rese nella Domanda di Agevolazione. I beneficiari possono presentare fino a un massimo di 2 SAP, secondo le seguenti modalità:
• I SAP per un importo non inferiore al 50% del programma di spesa ammesso, entro 6 mesi dalla data di erogazione della anticipazione;
• II SAP (o SALDO) per l’importo residuo dell’investimento complessivo ammesso entro il termine massimo di 12 mesi dalla data di erogazione dell’anticipazione.
E’ consentita la possibilità di presentare un’unica Richiesta di SAP Unico, entro il termine massimo di 12 mesi dalla data di erogazione dell’anticipazione.
A seguito della presentazione e della verifica da parte di Sviluppo Campania, delle richieste di Stato di Avanzamento Progetto, Sviluppo Campania consente il disimpegno graduale delle somme erogate dando, alla Banca, ordine di pagamento dei fornitori. A tal fine, il beneficiario è tenuto ad inviare alla Banca e per conoscenza a Sviluppo Campania, mandato irrevocabile di pagamento dei fornitori.
Le tempistiche relative allo svincolo delle somme non sono determinabili poiché dipendenti dalla correttezza e completezza della documentazione presentata, dall’eventuale richiesta di integrazioni (in caso di documentazione incompleta e/o non corretta) e dai tempi di lavorazione della Banca.
No, sono ammissibili solo le spese sostenute dopo la presentazione della domanda.
L’importo delle fatture non quietanzate presentate dal beneficiario sarà pagato a seguito del nulla-osta di Sviluppo Campania che autorizzerà la banca al pagamento (comprensivo dell’I.V.A., che resta a carico del beneficiario e da versare preliminarmente sul conto corrente) di tutte le fatture autorizzate. Ciò avverrà mediante apposita comunicazione che Sviluppo Campania invierà alla Banca, autorizzandola a disimpegnare le somme in misura pari agli importi delle fatture presentate e ritenute ammissibili.
Si, è possibile, purché le stesse siano relative a spese ammissibili (articolo 7 dell’Avviso) e sostenute dopo la presentazione della domanda e pagate con mezzi tracciabili (bonifico) da un conto corrente intestato all’impresa/professionista beneficiario. Il relativo corrispettivo sarà disimpegnato a favore del beneficiario sul medesimo conto corrente. Tale modalità deve costituire eccezione poiché le modalità di pagamento devono essere principalmente quelle effettuate attraverso il conto corrente vincolato. Si ricorda, inoltre, che le fatture devono riportare esclusivamente la dicitura prevista dall’articolo 15 dell’Avviso, quindi, non sono ammesse fatture che siano state già oggetto di altre agevolazioni, compreso il Credito d’imposta 4.0.
Il corrispettivo per le fatture quietanzate sarà disimpegnato a favore del beneficiario sul conto corrente dal quale sono stati effettuati i pagamenti. Tale conto corrente deve essere intestato al beneficiario.
Entro 12 mesi dalla data di erogazione della anticipazione.
Si, le garanzie richieste sono reali o personali di importo pari alla quota del finanziamento ammesso, nei modi e nei termini previsti dalla normativa vigente e saranno valutate in riferimento a ciascuna azienda richiedente, quindi, in linea teorica, le ipotesi proposte potrebbero essere accoglibili. Qualora il beneficiario intenda prestare garanzie reali in misura inferiore a quella prevista, lo stesso sarà tenuto a prestare ulteriori garanzie di natura personale nella misura residua e fino al raggiungimento della percentuale ivi prevista. Tali garanzie dovranno essere presentate all’atto della richiesta dello Stato di avanzamento progetto.
Si, in alternativa, ovvero in concorso, con le garanzie reali, il beneficiario potrà procurare in favore di Sviluppo Campania fideiussioni bancarie, rilasciate da Intermediari finanziari e/o Consorzi di garanzia collettiva dei fidi (di cui ex art. 106 del TUB c.d. (ALBO UNICO) post modifiche introdotte dal D.Lgs. 141/2010) ovvero polizze assicurative emesse da Compagnie di Assicurazione autorizzate all’esercizio del ramo cauzioni ai sensi del Codice delle Assicurazioni private di cui al D.Lgs. 07/09/2005 n. 209, abilitate e iscritte all’IVASS, ovvero, infine, fideiussioni specifiche personali di terzi il cui patrimonio presenti una garanzia generica idonea (art. 2740 c.c.) e che tale risulti dalla documentazione consegnata dal beneficiario a Sviluppo Campania.
Le garanzie reali e/o personali avranno durata pari a quella prevista per la completa realizzazione del progetto e comunque fino alla completa restituzione del finanziamento. Le stesse garantiranno l’intero importo erogato a titolo di finanziamento, con esclusione della parte erogata a titolo di fondo perduto, e gli accessori dell’eventuale credito di restituzione di Sviluppo Campania.