La sezione contiene le principali domande – e risposte – su Industria 4.0
La sezione contiene le principali domande – e risposte – su Industria 4.0
Si applica a beni (acquistati anche in leasing) dei seguenti tipi:
– beni materiali (macchine, attrezzature, ecc.) elencati in allegato della legge;
– beni immateriali (licenze, software, sistemi) elencati in allegato della legge, indispensabili per fare funzionare i beni materiali in allegato A.
I beni immateriali, non indispensabili e non connessi a beni in allegato A, possono godere di un AMMORTAMENTO MASSIMO totale del 140% .
All’allegato B originario, la Legge di Bilancio 2018, ha aggiunto i seguenti beni:
– sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
– software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
– software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio.
L’Allegato A (beni materiali) elenca 3 CATEGORIE di beni:
– A1: beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati e/o gestiti tramite opportuni sensori e azionamenti (ad esempio macchine per la produzione, imballaggio, lavorazione, macchine utensili, ecc.);
– A2: sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità (ad esempio sistemi di sensori, sistemi per la tracciabilità dei prodotti, ecc.);
– A3: dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0 (ad esempio sistemi di sicurezza per prevenire infortuni, diminuire errori ed aumentare l’efficienza).
L’Allegato B (beni immateriali), invece, come beni ammortizzabili prevede programmi e applicazioni acquistati da aziende che già investono in beni materiale in logica industria 4.0 (ad esempio software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni).
L’ammortamento del 140% per i beni immateriali è previsto SOLO per le aziende che investono anche in beni materiali che godono di iperammortamento del 270% o 200% o 150 %.
IMPORTANTE! Per un bene acquistato, in allegato A, che gode dell’iperammortamento, si possono super ammortare, al 140%, beni in allegato B, anche non strettamente collegati al primo bene in allegato A.
IMPORTANTE! La parte immateriale è iperammortizzabile anch’essa al 270% o 200% o 150 % solo se necessaria per fare funzionare i beni materiali. Ad esempio, se il software è embedded, e quindi acquistato insieme al bene, vale l’iperammortamento del 270% o 200% o 150 %.
Possono goderne tutte le imprese italiane (con sede fiscale in Italia) di tutte le tipologie (Srl, SpA, Sas, Snc) e di tutti i settori economici, ad esclusione delle imprese che applicano il nuovo regime forfettario.
Da dopo l’entrata in vigore del Decreto chiamato “dignità” del luglio 2018, i beni acquistati devono essere operativi all’interno del territorio nazionale.
L’impresa deve acquistare i beni, materiali o immateriali, dal 1 gennaio 2019 fino al 31 dicembre 2019 oppure deve emettere l’ordine e pagare un acconto maggiore del 20% entro il 31 dicembre 2019 e mettere in funzione il bene entro il 31 dicembre 2020.
L’impresa, per beni del valore inferiore a 500.000 euro, deve poi acquisire un’attestazione che dimostri che il bene:
– possieda tutte le caratteristiche tecniche vincolanti previste dalla legge;
– sia interconnesso al sistema di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Significa ad esempio che una macchina industriale, nuova, del costo di euro 1.000.000, che abbia tutti i requisiti richiesti dalla legge di bilancio, acquistata dal 1 gennaio 2019 fino al 31 dicembre 2019, può essere imputata come costo dell’impresa per euro 2.700.000 euro invece che euro 1.000.000, con evidente vantaggio fiscale per l’impresa.
Infatti, si arriva ad un ammortamento totale del 270% del costo del bene.
Per gli investimenti per i quali sia già stato dato acconto del 20 % entro il 31 dicembre 2018, o siano stati acquisiti nel 2017 o 2018 ma non ancora interconnessi, NON CAMBIA NULLA, si applica la legge di bilancio 2018 con iperammortamento al 250 %.
Il Piano nazionale Impresa 4.0 è l’occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale.
Il Piano prevede misure concrete in base a tre principali linee guida:
– operare in una logica di neutralità tecnologica
– intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali
– agire su fattori abilitanti
Sono state potenziate e indirizzate in una logica 4.0 tutte le misure che si sono rilevate efficaci e, per rispondere pienamente alle esigenze emergenti, ne sono state previste di nuove.
Industria 4.0, definita come la quarta rivoluzione industriale, si fonda su profondi cambiamenti nelle produzioni industriali con l’integrazione sempre più spinta tra manifattura e servizi intelligenti e con la trasformazione del tradizionale sistema produttivo aziendale in un complesso produttivo cyber-fisico caratterizzato dalla integrazione fra il mondo fisico ed il mondo virtuale, ovvero costituito da info-entity intelligenti, connessi in rete e cooperanti nella produzione di beni e servizi.
In Italia è stato avviato il “Piano Nazionale Industria 4.0” che, in particolare si articola in due direttrici; la prima è quella dell’adozione di “Misure di Incentivazione per il Sostegno all’Innovazione 4.0” attuata con i noti provvedimenti detti di “super ammortamento e iper ammortamento”; la seconda è quella denominata delle “Competenze” e che ha previsto, fra l’altro, la costituzione di una rete nazionale di Centri di Competenza ed Innovation Hub, a supporto del processo di transizione delle imprese.
Un luogo dove si verifica una totale integrazione tra operatori, macchine e strumenti e fra tutte le infrastrutture informatiche e tecniche presenti all’interno dell’azienda. Il tutto nell’ottica di una riduzione degli sprechi energetici e limitando l’uso delle energie non rinnovabili.
La Circolare 4E del 30-3-2017 ha chiarito che la caratteristica dell’interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program è soddisfatta se:
– il bene scambia informazioni con sistemi interni (es.: sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.).
– inoltre, il bene deve essere identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (es.: indirizzo IP).
La parola fabbrica deve essere intesa come un ambiente fisico dove avviene creazione di valore attraverso la trasformazione di materie prime o semilavorati e/o realizzazione di prodotti; per istruzioni si può intendere anche indicazioni, che dal sistema informativo di fabbrica vengano inviate alla macchina, legate alla pianificazione, alla schedulazione o al controllo avanzamento della produzione, senza necessariamente avere caratteristiche di attuazione o avvio della macchina.
In pratica la macchina deve essere dotata di un sistema collegato con la rete aziendale esistente e con alcuni apparati (ad esempio un sistema IPC tipo un Simatic industrial tablet PC, network switch Scalance W, field PC, NETWORK SERVER).
Le tecnologie abilitanti il paradigma 4.0 sono molteplici, e spaziano in diversi ambiti (IoT, Big Data, Additive Manufacturing, Industrial Internet, Robotics, Sensors and Actuators, Virtual and Augmented Reality…); tali tecnologie possono altresì classificate nelle due categorie:
– Tecnologie Abilitanti Portanti sono tecnologie che: hanno già avuto un percorso di larga diffusione sul piano mondiale; hanno già prodotto una vasta gamma di applicazioni utilizzate da aziende pubbliche e private di produzione di beni e servizi; sono state e sono tecnologie trainanti dell’innovazione digitale; il mercato offre ed è in grado di comporre soluzioni tecnologiche con TRL (Technological Readiness Level) compreso fra 6 e 9 (6 <= TRL <= 9); non hanno esaurito la loro spinta innovativa e di produzione di soluzioni inedite ed originali per l’innovazione digitale e tale spinta è in impetuoso sviluppo per I4.0; consentono bassi tempi di trasferimento di soluzioni tecnologiche con TRL compreso fra 3 e 5.
(Es.Big Data, Cloud, IoT, Information security, Mobile)
– Tecnologie Abilitanti Emergenti sono, invece, tecnologie che in veloce ed intensa espansione ed evoluzione, che hanno già conosciuto una significativa diffusione in aziende innovative di avanguardia; che hanno già prodotto applicazioni sperimentate ed usate con successo e tuttavia la loro produzione per una “capillare e specializzata applicazione” nell’universo produttivo di beni e servizi è ancora in una fase iniziale; il cui mercato offre poche, anche se non trascurabili, soluzioni tecnologiche con TRL fra 6 e 9; 16 4. ad alta capacità di produzione di vantaggio competitivo per chi le adotta; privilegiate per programmi e progetti che partendo da soluzioni con TRL fra 1 e 5 producono soluzioni tecnologiche con TRL fra 6 e 9.
No. Le aziende produttrici di macchinari sono state tra i principali sponsor del piano, attraverso le loro associazioni UCIMU e Federmacchine. Gli incentivi non sono destinati a loro, ma ai loro clienti. I costruttori di macchine godranno quindi in maniera indiretta degli incentivi, grazie all’aumento di domanda da parte dei loro clienti.
Sul sito del Ministero dello sviluppo si spiega chiaramente che “Un’impresa può presentare più domande di agevolazione a diverse banche/intermediari finanziari purchè relative a investimenti diversi ed a condizione che il valore complessivo dei finanziamenti per singola impresa non superi i 2 milioni di euro”.
Per il credito alle PMI è stata rinnovata e migliorata la Sabatini con maggiorazioni degli incentivi per investimenti in tecnologie Industria 4.0.
Sì. Su questo argomento, con riferimento al super ammortamento 2016, si è già espressa l’Agenzia delle Entrate con la Circolare 23 del 26 maggio 2016. Per analogia si ritiene che lo stesso principio vada applicato all’iperammortamento.
L’espressione Industria 4.0 è collegata alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”.
Resa possibile dalla disponibilità di sensori e di connessioni wireless a basso costo, questa nuova rivoluzione industriale si associa a un impiego sempre più pervasivo di dati e informazioni, di tecnologie computazionali e di analisi dei dati, di nuovi materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi (internet of things and machines).
Per accedere ai benefici dell’iperammortamento, per l’attestazione dei requisiti dei macchinari, occorrerà solo una dichiarazione da parte del legale rappresentante dell’azienda. Tuttavia, nel caso in cui il valore del bene agevolato superi i 500 mila euro, servirà anche una perizia tecnica.
La perizia serve per tutti i beni il cui valore superi i 500 mila euro. Deve essere corredata da una analisi tecnica che deve contenere: la descrizione tecnica del bene che ne dimostri la rispondenza alle categorie agevolate; la descrizione delle caratteristiche di cui sono dotati i beni strumentali per soddisfare i requisiti obbligatori e quelli facoltativi; la verifica dei requisiti di interconnessione. Deve poi spiegare come si possa dimostrare l’interconnessione della macchina/impianto al sistema di gestione della produzione e/o alla rete di fornitura e rappresentare i flussi di materiali e/o materie prime e semilavorati e informazioni che vanno a definire l’integrazione della macchina/impianto nel sistema produttivo dell’utilizzatore.
Accanto al “vecchio” superammortamento al 140% per l’acquisto di beni strumentali, che è stato rinnovato, viene introdotto l’iperammortamento al 250% per i beni strumentali legati alla Manifattura 4.0 acquistati nel 2017 e consegnati entro il 30/09/18 previa conferma dell’ordine e versamento di un acconto almeno pari al 20% entro il 31/12/17.
Il credito d’imposta per le spese in Ricerca, sviluppo e innovazione sarà incrementale, portando anche l’aliquota della spesa interna al 50%, con un credito massimo che passerà dagli attuali 5 fino a 20 milioni di euro.
Per PMI e Start-up innovative sono previste detrazioni fiscali fino al 30% per investimenti fino a 1 milione. Le perdite dei primi 4 anni delle start-up potranno essere assorbite da società sponsor.
E’ stata rinnovata la legge Sabatini, il provvedimento che agevola l’accesso al credito per l’acquisto di beni strumentali tramite la copertura da parte dello Stato di una parte degli interessi. La novità sta nel fatto che è previsto un contributo maggiorato del 30% per l’acquisto delle tecnologie per Industria 4.0.
Finanziati infine i Competence Center con 30 milioni in due anni.
Per incentivare i nuovi investimenti privati in tecnologie, la legge di bilancio 2019 ha definito nuove aliquote differenziate per l’iperammortamento degli investimenti.
Esse sono:
IPERAMMORTAMENTO del 270% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
IPERAMMORTAMENTO del 200% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro fino a 10 milioni di euro
IPERAMMORTAMENTO del 150% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro fino a 20 milioni di euro.
L’iperammortamento non si applica sulla parte di investimenti complessivi eccedente il limite di 20 milioni di euro.
L’aliquota si applica sul totale degli investimenti, non sul valore del singolo bene acquistato e si tratta di scaglioni incrementali.
Ad esempio, se un’azienda acquista beni per un valore totale di 4 milioni di euro, l’iperammortamento sarà del 270% fino a 2,5 milioni di euro e del 200% per l’eccedenza di 1,5 milioni di euro, fino a 4 milioni di euro totali.
L’iperammortamento vale per beni nuovi acquistati, anche in leasing, dal 1° gennaio 2019 fino al 31 dicembre 2019.
È possibile applicarla anche a beni consegnati, installati e messi in funzione fino al 31 dicembre 2020; però deve essere stato emesso l’ordine e pagato un acconto — maggiore del 20% — entro il 31 dicembre 2019.
Sì certo. Nel caso dell’iper ammortamento il maggior vantaggio del cumulo arriva a rappresentare quasi il 50% del valore del bene.