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Il ruolo della rete dei Digital Innovation Hub di Confindustria nella creazione delle nuove competenze digitali, le richieste delle imprese al nuovo governo, per quanto riguarda il trasferimento tecnologico, le prime mosse del nuovo ministro, Stefano Patuanelli, ma anche l’integrazione tra la tecnologia e quel Green New Deal di cui ha parlato molto il premier come motore di sviluppo. Sono stati questi alcuni dei temi dell’intervista che Andrea Bianchi, Direttore delle politiche industriali di Confindustria, ha rilasciato a Innovation Post a margine del World Manufacturing Forum, la “Davos” dell’innovazione tecnologica, in corso di svolgimento a Cernobbio. Focus dell’edizione 2019, quindi, il tema delle competenze e proprio la rete de DIH rappresenta una delle più significative porte di accesso al sistema di trasferimento delle competenze e delle tecnologie.
“La componente più sfidante del Piano industria 4.0 – sottolinea Bianchi – aveva l’obiettivo di creare un’infrastruttura permanente di innovazione e trasferimento tecnologico, sui temi del digitale, all’interno del paese. Partendo però dal presupposto che il nostro sviluppo produttivo, prima nel piano 4.0, era molto lontano dal livello di conoscenza e di attenzione verso la rivoluzione digitale. Per questo, accanto al sistema di incentivazione che il governo ha messo in campo e che ha favorito gli investimenti, l’idea è stata quella di creare un’infrastruttura permanente composta da Competence Center e Digital Innovation Hub“.
Il ruolo dei Digital Innovation Hub di Confindustria
“Per quel che riguarda l’impegno diretto di Confindustria – prosegue Bianchi – abbiamo lavorato per la creazione di una rete di Digital Innovation Hub, che sono il punto di accesso per le piccole e medie imprese verso il mondo del digitale. L’abbiamo definito il punto d’accesso perché, a nostro parere, quello che serviva al paese era un una guida per le Pmi verso il mondo dell’offerta delle competenze del digitale, che un mondo molto complesso”.
I Digital Innovation Hub, quindi, si pongono fondamentalmente tre obiettivi: il primo è quello di informare e formare le piccole imprese, e sensibilizzarle verso le tecnologie digitali, il secondo che quello di fare gli assestment e quindi fare vedere alle piccole imprese quale è la loro maturità digitale, il terzo è quello dell’orientamento dell’offerta.
“Si tratta di un sistema molto complesso, fatto di grandi soggetti privati che sono in condizioni di offrire competenze tecnologia alle imprese – prosegue Bianchi -, ma anche dei punti di accumulazione di conoscenza che sono i Competence Center.