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Occhi puntati (soprattutto quelli dei social media) su Oculus Connect 6 (San José, California; 25-26 settembre 2019) – l’evento dedicato alla realtà virtuale (VR) e aumentata (AR) by Facebook, che attira da tutto il mondo i migliori sviluppatori e appassionati di questo segmento -, dove Mark Zuckerberg ha aperto le danze annunciando che la sua compagnia si concentrerà nelle tecnologie immersive cercando di creare esperienze incentrate sulle persone e non sulle applicazioni.
Oculus Quest, the best
Tutto (o quasi) ruota attorno a Oculus Quest, il visore della realtà virtuale indipendente visto che può funzionare anche senza essere collegato al pc o a un altro dispositivo. Zuckerberg a questo proposito ha detto “…li vendiamo velocemente mentre li produciamo, la domanda è superiore a quanto ci aspettassimo”. E le cifre che ha inanellato sembrerebbero dargli ragione: i contenuti VR di Oculus Store – il negozio digitale dedicato – hanno generato, da fine 2015, 100 milioni di dollari di entrate, il 20% delle quali derivanti proprio dai contenuti di Oculus Quest, sul mercato da meno di 5 mesi.
Facebook dunque pensa di aver trovato il giusto compromesso per garantire il successo della realtà virtuale con Oculus Quest, e si è concentrata principalmente sul suo auricolare stand-in-alone. Ma c’è altro.
I tre assi del futuro
Tre gli annunci principali. Il primo, il monitoraggio delle mani in tempo reale. Questa funzione sarà disponibile in versione beta tramite un aggiornamento software nel primo trimestre del 2020. Sarà inoltre aperta agli sviluppatori che desiderano integrarla nelle loro applicazioni. Consentirà agli utenti di navigare nei menu del dispositivo senza utilizzare un controller, questi ultimi saranno comunque utilizzati per i giochi o le applicazioni più complessi.
Il secondo asso: una nuova piattaforma social chiamata Facebook Horizon che unifica gli ecosistemi Quest e Rift. E infine, la possibilità per divertirsi con i giochi per pc su Oculus Quest tramite una connessione via cavo chiamata Oculus Link.
Oculus Quest la prediletta di Facebook
L’evento dunque è stato quasi interamente dedicato allo schermo indossabile all-in-one di ultima generazione, a scapito degli ecosistema Oculus Rift e Oculus Go.
L’Oculus Rift è anch’esso uno schermo indossabile ma “dipende” da un Pc e si può usare soprattutto per i videogiochi. Quando lo scorso 25 marzo Facebook ha annunciato l’acquisizione, per circa due miliardi di dollari, di Oculus Vr – start-up produttrice dello schermo da indossare – il mondo della tecnologia è andata in visibilio perché il device è più leggero e, pare, possa essere usato a lungo senza affaticare gli occhi. A sentire Zuckerberg, poi, il futuro di Oculus Go – schermo all-in-one – sarà inscritto nella sola visione dei video.