Il mercato dell’agricoltura 4.0 in Italia vale tra i 370 e i 430 milioni di euro, rappresenta il 18% di quello europeo e il 5% di quello globale. Questi alcuni fra i dati presentati dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e dal laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia in occasione di un convegno organizzato a Roma da Confagricoltura, Agrofarma e Assofertilizzanti.
Cerealicolo e ortofrutticolo i più tech
Dall’indagine condotta su 1.467 aziende emerge che il 55% utilizza sempre più di frequente soluzioni orientate sull’agritech. Su oltre 300 soluzioni tecnologiche che vanno dall’Internet of Things(IoT), ai data analysis, fino alla robotica e ai droni, le scelte più frequenti cadono su sistemi utilizzabili trasversalmente in più settori agricoli (53%), sui sistemi per il comparto cerealicolo (24%), ortofrutticolo (24%) e vitivinicolo (16%). Cresce timidamente ma a ritmi costanti anche l’attenzione per l’Internet of farming (14%).
Lo scenario della filiera agroalimentare estesa
La filiera agroalimentare estesa, ovvero comprensiva della Gdo, è il primo settore economico italiano con un fatturato di 538,2 miliardi di euro, un valore aggiunto di 1.19,1 miliardi, 3,6 milioni di occupati (pari al 18% del totale degli occupati in Italia) e 2,1 milioni di imprese (fonte: ricerca The European House – Ambrosetti per Federdistribuzione, Associazione distribuzione moderna, Coop Italia e Conad).
Dal 2000 a oggi il fatturato complessivo è cresciuto del 39,9%, il valore aggiunto è aumentato del 33,4%, l’occupazione dell’11,2% e soprattutto l’export ha avuto un vero e proprio boom: +144,2%. Si tratta inoltre del IV settore economico su 245 in Italia per crescita degli occupati negli ultimi tre anni, con un importante contributo all’occupazione giovanile (gli under 30 rappresentano il 18% del totale) e a quella femminile (le donne rappresentano il 62% degli occupati). Senza contare che nella filiera agroalimentare allargata è impiegato il 29% del totale occupati delle regioni del Sud.