Rolls-Royce Plc, l’azienda britannica che produce reattori per aviazione, è uno degli esempi pionieristici di servitization. Infatti, la trasformazione del business model aziendale può essere ricondotta al 1999, quando American Airlines chiese a Rolls-Royce di fornire un servizio completamente nuovo, comprensivo della gestione del trasporto di motori per la riparazione e la revisione, della gestione delle forniture periferiche e della collaborazione sulla manutenzione. Per fare ciò, fu definito un nuovo meccanismo di pagamento, basato sulle ore di volo effettive compiute da un motore (il famoso “Power by the hour”). A livello di operations, il nuovo modello di business richiedeva un efficiente coordinamento della rete di supporto tecnico e il tracciamento e utilizzo dei dati generati dal parco motori, in modo da rendere l’intero processo più intelligente ed efficiente.
Quasi vent’anni dopo, nel 2018, Rolls-Royce ha lanciato il programma Intelligent Engine, che si fonda sulla stessa visione e poggia sui progressi delle tecnologie digitali. Questa la vision che accompagna il lancio dell’iniziativa:
“With the digital revolution blurring the boundaries between our physical products and the services we provide, we see a future where our engines are connected, contextually aware and even comprehending. A future where we design and test engines digitally, service them remotely and manage them through their digital twin.”
La connessione dei motori abilita la comunicazione continua e multidirezionale tra prodotto, produttore, cliente e terze parti che svolgono le attività di service. L’intelligenza insita nel motore e negli algoritmi che lo governano e la sua capacità di interfacciarsi con il contesto circostante, consentono l’autoregolazione di alcuni parametri chiave in funzione di quanto rilevato nell’ambiente circostante. Infine, la possibilità di raccogliere, archiviare e analizzare i dati storici legati al funzionamento in relazione alle condizioni interne ed esterne di utilizzo, rende possibile l’apprendimento continuo e il miglioramento delle prestazioni
Cosa possiamo apprendere dal caso Rolls Royce? Due sono i messaggi fondamentali:
1-La tecnologia è un mezzo, non un fine, per la digital servitization
Rolls Royce ha dapprima identificato un bisogno e sviluppato un’idea del suo percorso di service transformation, poi ha cercato supporto nelle tecnologie per implementare il proprio modello di servitization. A fianco alla componente tecnologica, ha affrontato e superato anche le sfide culturali e organizzative, ha ridisegnato il prodotto, ha ripensato le relazioni con i clienti ed i partner coinvolti nell’erogazione dei servizi, e ha riorganizzato i processi di erogazione dei servizi. La trasformazione non è stata quindi solamente digitale, ma si è trattato in una vera trasformazione “ a tutto tondo” dell’azienda e della supply chain.
2-Le tecnologie digitali sono una formidabile abilitante dei processi di servitization.
Le nuove tecnologie hanno un ruolo sempre più centrale nello sviluppo di soluzioni prodotto-servizio. Sono infatti queste tecnologie, e in particolar modo IoT, cloud computing, big data e analytics, il fattore abilitante per eccellenza, essendo in grado di abilitare la condivisione dei dati e favorire lo sviluppo di nuovi modelli di business. Vediamo come.