Dopo la prima rivoluzione industriale e le successive (tra cui quella che ha portato all’Industria 4.0 e al concetto alla base del Portale regionale Fabbrica Intelligente) arriva la quinta rivoluzione industriale: la Commissione Europea, infatti, ha presentato lo scorso gennaio un apposito documento “Industry 5.0 – Towards a sustainable, human-centric and resilient European industry” dal quale emergono due fattori chiave:
Immaginata come una sorta di ri-umanizzazione dell’automazione, l’Industria 5.0 pone al centro del proprio interesse le persone che lavorano con robot e macchine intelligenti e studia il modo migliore per far lavorare gli esseri umani meglio e più velocemente, anche sfruttando le tecnologie avanzate quali l’Internet of Things e i big data. Tre i concetti chiave di questa neonata rivoluzione: umanocentricità, sostenibilità e resilienza.
La quinta rivoluzione industriale, infatti, dovrà, essere:
Insomma, l’Industria 5.0, integrando ed estendendo di fatto l’Industria 4.0, punterà non solo sugli aspetti di matrice economica o tecnologica. Un’attenzione senza precedenti verrà data alla dimensione ambientale, a quella sociale e ai diritti fondamentali dell’essere umano.
Sarà il raggiungimento di una rivoluzione industriale sostenibile, per la prima volta realmente definita a “misura d’uomo”, dove l’obiettivo di Industria 4.0 – ovvero quello di interconnettere macchine, processi e sistemi – fa un ulteriore passo avanti verso efficienza e produttività perfezionando non solo il rapporto uomo-macchina, ma anche il rapporto dei primi due con l’ambiente circostante.